Peperoncini tipici caratterizzati da una buccia leggermente più sottile rispetto ad altre varietà di peperoni. Questa particolare caratteristica rende la Zafarana meno suscettibile al ristagno d’acqua, favorendo il processo di essiccazione. Il suo nome deriva dall’arabo “zafran”, che significa zafferano, in quanto il colore rosso della polvere di Zafarana ricorda quello del crocus sativus, da cui viene estratto lo zafferano vero e proprio. Tuttavia, nonostante questa associazione, la Zafarana è un prodotto distinto sia per il suo sapore che per il suo costo, anche se talvolta è soprannominato “lo zafferano dei poveri” per la sua presenza diffusa sulle tavole della comunità di Tortora.
La coltivazione della Zafarana è un processo lungo e complesso che inizia a marzo, durante la settimana di San Giuseppe.
In cucina, offrono molteplici possibilità di utilizzo. Tradizionalmente consumati pestati con olio, aglio e sale, oggi trovano spazio in numerosi piatti.