Il Pecorino Romano DOP, eccellenza della tradizione casearia italiana con radici profonde in Sardegna, nel Lazio e nella provincia di Grosseto, si trova di fronte a una nuova sfida: i dazi annunciati dall’amministrazione Trump. Una notizia che sta generando preoccupazione nel Consorzio di Tutela e in tutta la filiera produttiva.
Nonostante il prezzo del formaggio si mantenga stabile sulla Borsa di Milano – attestandosi intorno ai 12 euro al chilo da ottobre 2024 – il mercato mostra segni di rallentamento. “Le vendite hanno subito una leggera flessione nell’ultimo mese”, conferma Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di Tutela.
Quest’ultima annuncia: “L’incertezza crea disagio: le aziende devono organizzarsi, ma lavoriamo a magazzino, con scorte che immagazziniamo nella speranza di venderle. Se i dazi entrassero in vigore, si rischia un forte squilibrio sul mercato, con un impatto immediato sui consumi e sulla competitività del prodotto a livello internazionale.”
Un mercato strategico a rischio
Nel 2019 il Pecorino Romano era stato escluso dalla black list dei dazi statunitensi grazie alla sua unicità: prodotto con latte ovino, non ha concorrenti diretti nel mercato americano, dove i formaggi da grattugia sono a base di latte bovino. Tuttavia, l’eventuale imposizione di un dazio del 25% potrebbe pesare per 45 milioni di dollari sui consumatori e sulle industrie alimentari USA. Attualmente, circa 13mila delle 35mila tonnellate prodotte nelle aree DOP vengono esportate negli Stati Uniti, rappresentando il 40% dell’export per un fatturato di 180 milioni di dollari. Il restante 30% è destinato a UE, Canada e Giappone, mentre il resto della produzione resta sul mercato nazionale.
Diversificazione e nuove strategie
Consapevole della necessità di ridurre la dipendenza dal mercato americano, il Consorzio ha già avviato strategie di espansione verso nuove destinazioni, tra cui l’Asia. Maoddi, reduce dalla fiera Foodex di Tokyo, sottolinea le difficoltà di trovare un’alternativa agli USA: “Per dare un’idea, il formaggio che vendiamo in Giappone in un anno equivale a quello venduto negli Stati Uniti in una sola settimana.”
La sfida del futuro
Di fronte a queste incertezze, la filiera del Pecorino Romano DOP non si arrende: il Consorzio continua a investire in promozione e internazionalizzazione, con l’obiettivo di tutelare un prodotto che è simbolo della nostra cultura gastronomica e della qualità Made in Italy.
Sarà fondamentale il supporto delle istituzioni e il sostegno dei consumatori per affrontare questa nuova sfida e garantire un futuro solido a uno dei formaggi più amati nel mondo!
Fonte: https://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/in_breve/2025/03/27/pecorino-romano-dop-mercato-stagna-in-attesa-notizie-su-dazi_9d79afef-d40b-4d9e-b07e-51def594a1d9.html